La storia di "Non è la Rai"

Seconda edizione (1992/93)

Forte del successo riscosso durante la sua prima serie, "Non è la Rai" torna su Canale 5 il 14 settembre 1992 con un'edizione rinnovata, a cominciare dalla scenografia, ereditata dal programma estivo "Bulli e pupe". L'ambientazione richiama le forme ed i colori di una spiaggia caraibica: lungo tutto il perimetro dello studio corre un pannello di circa un metro d'altezza sul quale sono dipinte le acque di un mare trasparente. Le pareti retrostanti sono invece costituite da un telo azzurro cielo, che diviene il colore-simbolo della trasmissione. Alberi di palma disseminati qua e là completano l'opera. 
Un nuovo, grande palcoscenico in legno, leggermente rialzato, occupa uno dei lati corti dello studio; dalla parte opposta fa capolino la storica piscina, ingrandita e arricchita di due inediti trampolini. I lati lunghi, zone prevalentemente di passaggio, ospitano rispettivamente una zona bar e un gabbiotto (allestito per esigenze tecniche). Al centro campeggiano, direzionate verso il palco, un centinaio di sedie rosse: da questa edizione la ragazze smettono di vagabondare per lo studio e diventano pubblico ordinato (si fa per dire) della trasmissione. 
Un'altra grande novità riguarda la conduzione: dopo una stagione di aspettative non sempre corrisposte, Enrica Bonaccorti cede il passo a Paolo Bonolis, frizzante presentatore dal già ricco curriculum, ma non ancora consacrato definitivamente dal pubblico. In verità la sua presenza a "Non è la Rai" passa quasi inosservata, segno che la popolarità delle ragazze è ormai tale da eclissare chiunque si introduca nel loro mondo. Bonolis ha tuttavia di che consolarsi: concluse le fatiche della trasmissione di Boncompagni si porterà in dote una duratura love-story con Laura Freddi
"Non è la Rai" anno secondo viene trasmesso dal lunedì al sabato, dalle 13,35 alle 14,45. Durante i primi mesi di programmazione non emerge nessuna figura femminile in particolare. Le ragazze, molte delle quali confermate dall'edizione precedente ed altre reclutate a "Bulli e pupe", partecipano congiuntamente ai diversi momenti del varietà, dando vita ora a giochi, ora a balli sfrenati sui successi dance del momento (tra i quali si affermerà il super-tormentone di Double You, "Please don't go"). Qualche ragazza si esibisce come solista interpretando una canzone ma si tratta di spazi residuali rispetto alla scaletta generale, che in un'ora di diretta prevede giochi telefonici, telepromozioni e il già noto momento di incontro tra le lolite ed i fan (rappresentati quest'anno solo da bambini). 
Non mancano new entry importanti. Intervistato da Gianni Boncompagni, che per la prima ed unica volta nella storia di "Non è la Rai" compare davanti alle telecamere, un giovane Riccardo Rossi si presenta sotto le (stracce) spoglie di una moderna quanto coatta Cenerentola. Durante i bizzarri dialoghi tra i due, fioccano le inquadrature sui volti divertiti delle ragazze.
Un'altra presenza che si fa notare è quella dell'attrice Tiziana Sensi, allora spigliata conduttrice dello spazio riservato ad una sponsorizzazione. 
Si fa infine conoscenza di Valentino, ballerino vestito da poliziotto che si scatena con le ragazze al ritmo di musica da discoteca. 
Con questa formula il varietà procede fino alla fine di dicembre. Dopodiché la rivoluzione. Dall'11 gennaio "Non è la Rai" cambia infatti volto: nuova rete (Italia 1), nuovo orario (14,15) e, soprattutto, nuovi contenuti. La trasformazione è dettata da una serie di esigenze, tutte riconducibili al progressivo spostamento del target su un pubblico più giovane. Di qui la decisione dei vertici Fininvest, Paolo Vasile in testa, di scegliere la rete meno istituzionale del circuito e di posticipare l'orario di inizio in modo da permettere agli scolari di rincasare in tempo per l'apertura delle danze. 
Come si presenta la nuova "Non è la Rai"? Tanto per cominciare il programma dura 35 minuti in più. Questo permette a Boncompagni di ritagliare numerosi spazi da affidare a quelle ragazze che, secondo il team di autori, sono in possesso delle credenziali giuste per conquistare le simpatie del pubblico. Si mettono così in luce nuove improvvisate conduttrici: Alessia Merz, Francesca Da Bellaria, Ilaria Galassi, Mary Patti, Miriana Trevisan, Roberta Carrano e Roberta Modigliani. Alcune si distinguono per la spigliatezza, altre inteneriscono l'audience per via di una proverbiale timidezza. Tra queste, Ambra Angiolini, impacciata quindicenne (quattordicenne per copione) alle prese con il gioco dello zainetto. Pochi immaginano che in pochi mesi la signorina sarebbe diventata un vero e proprio caso massmediatico. 
Il successo continua poi con l'introduzione dell'angolo di Sabrina Impacciatore, la sorella maggiore putativa delle ragazze di "Non è la Rai". Appollaiata dietro una grande (e disordinata) scrivania, l'attrice comica romana smista la posta del programma e interloquisce con le ragazze, svelandone segreti e aspetti caratteriali. 
Da segnalare in questa edizione la nascita del gioco ribattezzato in seguito "delle secchiate": proposto durante una telepromozione, sarà uno dei leit-motiv delle stagioni successive. Altra trovata divertente è l'allestimento di una orchestra posticcia che accompagna le esibizioni canore delle divette. 
Il potere è oramai in mano alle ragazze, che cantano, danzano, si divertono. Paolo Bonolis va via via ricoprendo un ruolo sempre minore, fino a comparire solo quasi esclusivamente durante le telepromozioni. In compenso Ambra comincia la sua ascesa: presenta, canta (in playback) e intrattiene il pubblico con le trovate più stravaganti (suoi i travestimenti da mamma, le imitazioni di Mary Patti e le lezioni di sanscrito). Giocando la carta della (finta) antipatica, Ambra si fa notare anche fuori dai confini di "Non è la Rai", suscitando nel contempo grandi consensi e grandi critiche.
La seconda edizione di "Non è la Rai", ancora contrassegnata da un enorme successo di pubblico, si chiude il 26 giugno; seguono alcune settimane con il meglio della stagione appena terminata, caratterizzata anche dalla messa in onda di due speciali, "Capodanno con Canale 5" e il preserale "Rock & Roll". 
L'annata 92/93 segna infine, a livello aziendale, un'altra tappa fondamentale: pochi sanno che è proprio con "Non è la Rai" che R.T.I., la concessionaria esclusiva di programmi per Mediaset, comincia a licenziare i marchi delle sue produzioni televisive, dando il via ad un'intensa attività di merchandising. Oltre agli album "Non è la Rai" e "Non è la Rai 2", sono sfornati gli articoli per la scuola di Auguri Mondadori e le t-shirt con le immagini delle ragazze più amate. 

M. V.